giovedì 3 giugno 2010

Toh, ma chi sono allora?

A volte capita di fare brutte scoperte e magari di farle dopo tantissimi anni. E' possibile accorgersi che i genitori, i fratelli e le sorelle, siano proprio coloro che non hanno la più pallida idea di chi tu sia? Non è affatto facile essere se stessi, non essere tentati nella società di oggi dall'indossare qualche maschera che ti faccia apparire anzichè essere, in determinate circostanze. Ma forse, ciò sta diventando una prassi. Per vivere, per sopravvivere, spesso si scende a compromessi ed ecco che c'è una maschera pronta in ogni occasione. Il fine è quello del quieto vivere. Ma quando ti accorgi che la famiglia, l'unico ambiente in cui non hai obblighi di travestimenti vari, non si accorge di chi tu sei realmente, allora tutto cambia. E che fare? Continuare ad essere se stessi con il rischio di essere continuamente fraintesi oppure, indossare anche qui una maschera e far credere loro di essere ciò che pensano. Contorto eh? Ma se una madre od una sorella dopo aver letto il mio libro( la mia anima- sempre aperta, mai nascosta dietro un paravento )improvvisamente ti dipingono come non hai mai creduto di essere, che fare?
Ho una famiglia? Ho sbagliato tutto?
Bel quesito..

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Il cercare la corresponsione tra ciò che si è e ciò che chi vive a stretto contatto con noi percepisce è dovuto ad una eccessiva cura dei particolari che in individui particolarmenti precisi nell'anima comporta dei dubbi esistenziali.
Una volta che si ha autostima e ci si specchia con dignità perchè incapponirsi sul mancato riconoscimento, anche se da parte di chi ci vuole bene e noi adoriamo??
La stessa cosa succede quando si ama e si va a verificare la corresponsione: non è forse il massimo provare un sentimento vero, puro e intenso...a prescindere?

Enzo ha detto...

Grazie del tuo commento. Effettivamentepenso sia una questione di "ordine mentale e spirituale". Quella precisione a cui ti riferisci è in effetti un mio tratto predominante. Il dare, l'essere hanno indubbiamente un valore a prescindere. Cercare conferme forse è un segnale oltre che di un'indole portata alla precisione, un segnale di autostima non elevata.

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