giovedì 24 giugno 2010

Realtà e finzione

A volte ci vuole una buona dose di coraggio per prendere la più semplice delle decisioni. Succede che, in epoca di innovazioni tecnologiche, ci si renda conto di aver perso il contatto con la realtà. Succede quando il mondo della "rete" gradatamente si sostituisce a ciò che è reale prendendovi il posto. So che siamo esseri dotati di cervello e capacità razionali per cui sembra inutile individuare la causa di tutti i mali nel mezzo tecnologico. Occorrerebbe invece come sempre guardarsi dentro e capire il perchè di una vita vissuta "border line", tra reale e finzione. Negli ultimi tempi mi rendo sempre più conto di vivere camminando su questa linea di confine e non nascondo di aver spesso perso coscienza della reale dimensione in cui vivo. C'è tutto un mondo intorno, là fuori. C'è magari un mondo che mi ha ferito, mi ha tolto tanto ma è pur sempre la mia dimensione, che mi piaccia o no. Cosa cerco nel virtuale? Non nego che il web è un veicolo, anzi il veicolo. Ma una volta che ci si è saliti sopra, ocorre saper guidare con prudenza e coerenza. Ci vuole dunque anche un po' di coraggio per decidere di riprendersi quel po' di vità che sta là fuori. Probabilmente si innesca un circolo vizioso: se è proprio la vita là fuori a spingerci nel virtuale, allora è il cane che si morde la coda. Probabilmente sono insoddisfatto tanto della realtà quanto della finzione. Probabilmente, sono un alieno, a costo di essere ripetitivo. Avere aspettative è spesso fonte di grandi delusioni, ne sono consapevole; la conclusione è presto detta: io sto cercando qualcosa che non c'è, ovvero la perfezione. Non esiste la possibilità di far "combaciare" tutto, le persone non si "incastrano" come i pezzi di un Lego. Sono un alieno, questa non è la mia dimensione.

3 commenti:

Eliana ha detto...

E' vero a volte ci si rifugia nel virtuale perche' il mondo reale non ci piace piu'. A volte ci si rifugia nel virtuale perche' una vita ''la fuori'' per noi non c'e' e a volte ci si rifugia nel virtuale perche' si vuole essere qualcuno che non siamo...Qualsiasi sia il motivo hai comunque ragione che ci vuole un grande coraggio per prendere una semplice decisione: accettarsi ed accettare la nostra vita.
Se mai riuscirai a trovare la ''perfezione'' spero tu lo scriva nel tuo blog!

Enzo ha detto...

Assolutamente. Con tutta probabilità sarò vecchio a tal punto da far fatica a scrivere, ma devo trovarla, è una sorta di missione!

Anonimo ha detto...

Non credo si possa trovare la prefezione. E' prorpio questa la sfida della nostra umanita' e rifugiandici nel viruale non fara' altro che posticipare questo scontro. Certo la realta' puo' essere crudele e spitata, puo' arrivare a toglierti tutto, ma io sono convinta che alla fine e' proprio da una mancanza che nasce la necessita' e la necessita' e' alla base di ogni nostra azione perche' la giustifica e al contempo la crea. La necessita' si pone come stimolo a cercare e continuare a vivere e conoscere la realta' che ci circonda. Rifugiarsi nel virtuale mostra un segno di debolezza, costruirsi una vita parallela non fa altro che indebolire l'uomo che, in questo modo, perde tutta la sua forza e le sue grandi capacita' razionali.

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