sabato 12 giugno 2010

A mente fredda

Navigo in acque calme. Avverto un senso di pace, una voglia di lasciarsi andare e fare un gran bel respiro. E' passata la burrasca, il mare dentro si è placato e la barca che, sembrava ormai in pieno possesso dei tentacoli delle grandi onde, ora riparte e riprende il cammino. Quando ti alzi e ti abbassi, quando stai per sprofondare e vedi la prua della nave che si impenna, tutto ti passa davanti agli occhi. In quei momenti il tuo innato istinto di sopravvivenza ti porta ad utilizzare ogni mezzo a tua disposizione per salvarti. A volte cerchi di gridare più forte del rumore delle onde, vuoi far sentire loro che sei in grado di sconfiggerle. Ma poi capisci che sei in mano al destino e che se Lui vuole, tutto tornerà come prima. Ogni volta che la tempesta si placa, la mente, a freddo, comincia a mettere tutto in ordine. Ora ricordo bene, ricordo che mentre ero in balia delle onde ancor più forte era il rumore provocato dal silenzio dei miei compagni di avventura. Ma dov'erano? Nelle difficoltà, non cerco aiuto, sono fatto così. Chi conosce le tempeste del mio animo, lo sa. E chi non le conosce forse non sa che in questi momenti, io voglio, se è il caso , affondare con la nave. E' un silenzio dunque che io stesso desidero, che io stesso cerco. A mente fredda mi chiedo a questo punto a cosa servano gli amici se poi, nelle difficoltà io sono il primo ad allontanarli. A loro chiedo scusa. Ma a quelli che dei miei silenzi ormai non sanno che farsene, coloro che, me ne hanno quasi attribuito una colpa, allontanandosi poi da me, non dico nulla. Loro non sanno perchè non hanno voluto sapere, perchè hanno colmato il vuoto delle loro vite in altro modo. Tu, che leggi questo post, dico a te, che nel silenzio te ne sei andato, quando vedrai la prua della nave impennarsi, sentirai il rumore forte del mio silenzio.

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