mercoledì 23 giugno 2010

Senso di appartenenza

Oggi sono stato a Torino. Ultimamente mi trovo a dovermici recare spesso per partecipare ad alcuni Concorsi Pubblici e solo l'anno scorso ho deciso di visitarla per puro piacere. La città non mi dispiace affatto, la trovo molto ordinata, elegante, con interessanti testimonianze artistiche e palazzi molto belli da visitare. Probabilmente, anzi sicuramente il mio è un giudizio oltre che soggettivo, piuttosto limitato a quello che il turista è abituato a vedere, dimenticando tutto il resto. Ma non voglio soffermarmi più di tanto su questo quanto sul fatto che Torino, o meglio, un piccolo paese della sua cintura è stato per un anno la mia "seconda casa". Devo tornare indietro al 1995: l'anno precedente feci una scelta che poi con il tempo si sarebbe rivelata ( stranamente ) positiva. Decisi di rifiutare il servizio militare ed essere quello che ai tempi si chiamava "obiettore di coscienza". Non mi dilungherò sugli stati d'animo precedenti alla partenza e correlati ai primi due mesi di permanenza ma preferisco invece sottolineare tutto ciò che di positivo questa esperienza mi ha regalato. A cominciare dialla consapevolezza di essere veramente utile a qualcuno ( i bambini nel mio caso ), per passare poi allo spirito di solidarietà, all'amicizia, al puro e sano divertimento. Tutto questo concentrato di positività raccolto in un anno trascorso troppo in fretta che, tuttavia, ha segnato una piccola svolta nella mia vita. Non torno in quel paesello da allora. Quando raggiungo Torino, la tentazione è forte, poi ritorno sui miei passi. Quasi volessi fermare il tempo, quasi non volessi vedere che tutte quelle fantastiche persone sono cambiate, seppur solo nell'aspetto. E a quel luogo io sono legato: molte persone hanno la fortuna di nascere o vivere in posti che possono definire "propri". Io, che non mi sono mai riconosciuto abitante della mia città e che ho sempre sognato un posto diverso in cui vivere, posso comunque dire di avere un luogo "mio", pieno di bellissimi ricordi. Non è sicuramente l'aspetto di una città, l'essere essa bella o brutta dal punto di vista estetico a renderla "nostra"; a regalarci il senso di appartenenza forse sono le persone che ci vivono e con cui interagiamo. Ed io qui, mi sento sempre più un alieno. Chiedo perdono per essere saltato spesso da un argomento all'altro. Prolisso? In questo caso la Bic rossa del mio professore d'Italiano si sarebbe divertita..

3 commenti:

roberto ha detto...

ciao Enzo, mi piace molto questo blog. Io abito proprio in un paesello della prima cintura di Torino... chissà se è lo stesso di cui parli tu?
A proposito, ad Alessandria ho svolto il servizio militare nel lontano 1989...

Enzo ha detto...

Ciao Roberto, grazie per il tuo commento. Mi fa piacere sapere che il blog ti piace. E' davvero curioso, è possibile che si siamo "scambiati" i luoghi dei nostri rispettivi anni di leva! Se vuoi parlarne contattami via email, la trovi indicata nel mio profilo completo. Buona giornata!

Enzo ha detto...

Ciao Roberto, ho ritenuto giusto "svelarti" il nome del paesello che mi ha accolto durante il servizio civile senza costringerti a contattarmi. Il paese è Caselle Torinese. Buona giornata, Enzo

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