La sensazione odierna non è definibile. I pensieri si affollano confusamente, e non sono rispettosi gli uni degli altri. Vorrei si attenessero ad una sorta di coda, prima uno poi l'altro in modo da poter essere considerati singolarmente e affrontati con l'attenzione che meritano. Tutto questo frastuono non fa altro che mandarmi ulteriormente in confusione; eppure da tutto questo caos, spesso arrivano i segnali più chiari su ciò che si deve e bisogna fare per raggiungere uno stato di sensibile serenità. Ecco dunque che magari, il susseguirsi di eventi di un certo tipo può aprirti nuove strade, può aiutarti a vedere le cose con una chiarezza che non avresti immaginato. E da questo frastuono, da questo caos ecco che appaiono più definiti, più limpide le mie piccole grandi certezze. Le persone che mi vogliono bene veramente, le persone che dimostrano quotidianamente che merito la loro attenzione, merito la loro stima. Grazie ragazzi, grazie ad una persona particolare che penso leggerà questo messaggio e che ogni giorno sopporta le mie difficoltà. Con grande, infinita pazienza!
lunedì 7 giugno 2010
domenica 6 giugno 2010
Punti di vista
sabato 5 giugno 2010
Tutto ciò che non è Facebook

Ah, dimenticavo, sono iscritto a Facebook. E adesso? Penserete che sono uno squallido ipocrita che predica bene e razzola male. No, perchè quello che stai leggendo è polpa, ciò che vedi su Facebook è la buccia.
giovedì 3 giugno 2010
Toh, ma chi sono allora?
A volte capita di fare brutte scoperte e magari di farle dopo tantissimi anni. E' possibile accorgersi che i genitori, i fratelli e le sorelle, siano proprio coloro che non hanno la più pallida idea di chi tu sia? Non è affatto facile essere se stessi, non essere tentati nella società di oggi dall'indossare qualche maschera che ti faccia apparire anzichè essere, in determinate circostanze. Ma forse, ciò sta diventando una prassi. Per vivere, per sopravvivere, spesso si scende a compromessi ed ecco che c'è una maschera pronta in ogni occasione. Il fine è quello del quieto vivere. Ma quando ti accorgi che la famiglia, l'unico ambiente in cui non hai obblighi di travestimenti vari, non si accorge di chi tu sei realmente, allora tutto cambia. E che fare? Continuare ad essere se stessi con il rischio di essere continuamente fraintesi oppure, indossare anche qui una maschera e far credere loro di essere ciò che pensano. Contorto eh? Ma se una madre od una sorella dopo aver letto il mio libro( la mia anima- sempre aperta, mai nascosta dietro un paravento )improvvisamente ti dipingono come non hai mai creduto di essere, che fare?
Ho una famiglia? Ho sbagliato tutto?Bel quesito..
martedì 1 giugno 2010
L'urlo

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